Cosa è?
Il termine Domotica, dal francese “domotique” a sua volta sintesi del greco “domos” (casa) e “automatique” (automatica): letteralmente dunque “casa automatica”. In inglese il termine si traduce in “Home Automation”, contrapposto a “Building Automation”, che connota edifici residenziali complessi, oppure strutture industriali. Se la building automation è già realtà in uffici e centri commerciali, il mercato ancora tutto da esplorare è quello domestico, dove si stanno muovendo anche colossi come Apple e Microsoft che si contrappongono ai tradizionali player del settore. La sfida, in questo segmento, è mettere a punto sistemi più economici e facili da governare, e i risultati incominciano a vedersi.
L’interesse per la domotica nasce dalla possibilità di garantire sicurezza, comfort e risparmio energetico. Alla base di tutte queste applicazioni si trova un’ampia gamma di sensori, alcuni dei quali con applicazioni in più settori. Opportunamente elaborate, le informazioni provenienti questi sensori possono far scattare allarmi, operare l’apertura di finestre, rilevare la concentrazione di CO2, la temperatura nei diversi ambienti e la luminosità: informazioni estremamente utili per il sistema che governa il funzionamento dell’impianto climatico e di quello elettrico.
Altrettanto importanti sono le funzioni per per il controllo dei consumi energetici attraverso la misura dei consumi elettrici di ogni singolo apparecchio domestico. Sul mercato sono presenti dispositivi con la forma e al dimensione di un comune riduttore: applicati alla presa di corrente dell’elettrodomestico, misurano il consumo elettrico e trasmettono i dati ad una centralina, che li memorizza e li integra nel sistema datalog. Conoscere quanto consuma ogni elettrodomestico consente di intervenire in modo puntuale per migliorare il profilo di consumo energetico.