Fornitura Gas Naturale

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    a garanzia della nostra professionalità e competenza nell’affiancamento alle aziende per la consulenza nelle offerte energia elettrica e gas

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  • Al primo posto per Customer Experience

    tra le Utilities in Italia secondo la classifica KPMG

  • Il più grande fornitore

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    disponibile da lunedi al venerdi 8-21 e il sabato dalle 9-13

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VIDEO DI APPROFODNIMENTO

Scopri di più sulla nostra offerta

FAQ

Frequently Asked Questions

La liberalizzazione del mercato del gas naturale (la massima parte del Gas Naturale è composto dal Gas Metano) è avvenuta dal 1 gennaio 2003.

Oggi tutti possono scegliere a proprio piacimento il fornitore di gas metano pur rimanendo allacciati alla rete di distribuzione locale ed il passaggio ad altro fornitore è gratuito.

Il decreto 164/2000 ha previsto la separazione tra attività di acquisto/vendita e distribuzione/trasporto affidando ciascuna attività ad un’azienda diversa. La gestione, la manutenzione della rete, i nuovi allacciamenti e il servizio di pronto intervento rimarrà appanaggio del distributore locale. Il consumatore rimarrà allacciato alla rete del distributore locale, ma potrà scegliere se acquistare il gas metano da una società di vendita diversa.

I rapporti del consumatore finale sono principalmente con il venditore, soggetto con il quale stipula un accordo contrattuale per la fornitura di gas. Esso effettua l’emissione periodica delle bollette. Ciò non impedisce però al cliente di potersi interfacciare direttamente con il distributore.

Le letture periodiche del consumo di gas si differenzia a seconda dei consumi annuali:

  • 1-500 mc/anno: 4 letture annue, nei mesi di marzo, giugno, settembre, dicembre;
  • 501-5.000 mc/anno: 7 letture annue, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, giugno, settembre, novembre e dicembre;
  • > 5.000 mc/anno: 12 letture annue, una al mese.

Acquista il gas all’ingrosso e si occupa della vendita al cliente finale. Affinché il gas possa giungere al consumatore finale, è necessario il trasportare tramite reti di distribuzione (a livello nazionale, regionale e locale). Il venditore deve quindi anche sostenere le spese di trasporto, da corrispondere al gestore delle reti. Questa spesa (tariffa) è fissata dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)

Il venditore è il soggetto con il quale il consumatore (cliente) stipula il contratto per l’acquisto del gas. Il venditore può avere rapporti con il distributore per quelle attività connesse agli allacciamenti o ai lavori da effettuare sulla rete di distribuzione.

I clienti finali, in base alle condizioni economiche di fornitura, pagano le componenti relative a:

1 – COMMERCIALIZZAZIONE ALL’INGROSSO: ovvero il costo per l’acquisto della “materia prima” gas; incide per circa il 40% del totale della bolletta del gas al netto delle imposte e varia in base alle quotazioni di mercato degli idrocarburi (aggiornamento trimestrale da parte dell’Autorità per l’energia);

2 – COMMERCIALIZZAZIONE DELLA VENDITA AL DETTAGLIO: comprende i costi per i servizi di commercializzazione e vendita: la gestione commerciale, i servizi al cliente, etc. Rappresenta circa il 4,5% della bolletta ed è costituita da una quota fissa e da una quota variabile legato ai consumi del cliente finale.

3 – SERVIZI DI TRASPORTO E STOCCAGGIO: comprendono i costi delle reti di trasporto e i costi sostenuti per assicurare la movimentazione del gas e compensare le perdite di rete. Costituisce circa il 5% della bolletta gas. I costi di stoccaggio (circa l’1,5% della bolletta) rappresentano i costi per il servizio di “immagazzinamento” del gas, conservato in appositi depositi sotterranei da dove viene poi prelevato per soddisfare le richieste del mercato nei diversi momenti o per far fronte ad eventuali emergenze.

4 – DISTRIBUZIONE E RELATIVA COMMERCIALIZZAZIONE: comprende gli oneri di istallazione e manutenzione dei contatori, la copertura dei costi delle reti e dei sistemi di misura e fatturazione (eventuali conguagli), il sostegno per misure ed interventi per il risparmio energetico, lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
La tariffa di distribuzione rappresenta circa il 14,5% della bolletta gas ed è ripartita in una Quota Fissa ed una Quota Variabile. La quota fissa varia in base all’area geografica, la quota variabile varia in funzione della quantità di gas consumata, ed è differenziata per scaglioni di consumo.

5 – ONERI AGGIUNTIVI E IMPOSTE: destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema gas e viene pagata da tutti i clienti finali.
Le imposte comprendono l’accisa (sulla base di 4 scaglioni di consumo e due macro zone Centro Nord e Centro Sud), l’addizionale regionale e l’IVA calcolata sulla somma di tutte le voci della bolletta, (al 10% per i primi 480 mc consumati, al 20% su tutti gli altri). Costituiscono circa il 39% della bolletta.

L’imposizione fiscale è così suddivisa:

  • Imposta di consumo (accisa), diversificata per scaglioni di consumo, localizzazione geografica e tipologia di impiego;
  • Addizionale regionale;
  • imposta sul valore aggiunto (IVA), applicata sull’importo complessivo della fattura (al lordo dell’imposta di consumo e dell’addizionale regionale).
Imposta di consumo (accisa) – Usi civili
Consumi [mc/annui] Aliquota [€/mc]

Centro-Nord

Aliquota [€/mc]

Mezzogiorno (D.P.R. n. 218/1978)

1° – fino a 120 0,044 0,038
2° – da 121 a 480 0,175 0,135
3° – da 481 a 1.560 0,170 0,120
4° – oltre 1.560 0,186 0,150

Addizionale regionale

L’addizionale regionale varia da regione a regione. L’importo varia anche in questo caso in base al consumo, ma le variazioni consistenti sono da regione a regione: quelle a statuto speciale, ad esempio, hanno eliminato del tutto l’addizionale, mentre la maggior parte delle regioni a statuto ordinario ancora la applicano.

Iva sui consumi di gas

Tipologia d’uso IVA %
Uso domestico – Fino a 480 mc annui Relativo al fabbisogno di strutture residenziali/abitative a carattere familiare o collettivo (caserma, scuola, asilo, casa di riposo, convento, orfanotrofio, brefotrofio, carcere mandamentale, condominio). Vedi circolare del Ministero delle Finanze n. 82/E del 7/4/99. 10
Uso domestico – Oltre 480 mc annui 22

È garantita in via automatica una copertura assicurativa (ai sensi della deliberazione 191/2013/R/gas dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) per chiunque usi gas metano o altra tipologia di gas, anche occasionalmente, fornita tramite reti di trasporto.

Le garanzie prestate riguardano:

  • la responsabilità civile nei confronti di terzi;
  • gli incendi e gli infortuni, che abbiano origine negli impianti e negli apparecchi a valle del contatore (a valle del punto di consegna del gas).

La copertura assicurativa ha validità su tutto il territorio nazionale; non comprende:

  1. i clienti finali di gas metano diversi dai clienti domestici o condominiali domestici;
  2. i consumatori di gas metano per autotrazione.

L’assicurazione è stipulata dal CIG (Comitato Italiano Gas) per conto dei clienti finali.

Dal 1/1/2014 la copertura assicurativa è stata estesa anche alle utenze relative ad attività di servizio pubblico (ospedali, case di cura e di riposo, carceri e scuole).

Per cambiare gestore e attivare una nuova fornitura gas, è necessario l’invio di una comunicazione scritta da parte del nuovo al precedente venditore, che dichiara l’intenzione dell’utente (consumatore) di recedere dal contratto.

La disdetta non deve essere fatta del cliente (utente/consumatore); sarà la nuova società ad occuparsene, inoltrando al precedente fornitore la richiesta di disdetta e rendendo più semplici le operazioni a carico del consumatore.

Il cliente ha 14 giorni per esercitare il diritto di ripensamento sul nuovo contratto e tornare eventualmente al precedente venditore senza dover pagare penali né dare spiegazione alcuna.

 

Per i clienti domestici il termine max di preavviso (che è stabilito contrattualmente) al precedente fornitore è 1 mese, se si tratta della prima volta che si passa al libero mercato; altrimenti il tempo max di preavviso risulta pari a 3 mesi (se si vuole cambiare nuovamente fornitore all’interno del libero mercato).

Il calcolo del preavviso comincia a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il venditore ha ricevuto la richiesta di recesso.

Esempio:

  • Preavviso previsto contrattualmente di 20 gg;
  • Richiesta di recesso ricevuta dal venditore 3 settembre;
  • Inizio conteggio del preavviso dal 1 ottobre con scadenza 20 ottobre.

COSA È

L’allacciamento consiste nel collegare l’impianto del consumatore finale alla rete locale di distribuzione del gas. Tale attività viene svolta dal distributore.

Per effettuare l’allacciamento alla rete del gas è necessario presentare richiesta al distributore territorialmente competente.

COME SI RICHIEDE 

Il cliente che volesse effettuare l’allacciamento alla rete di distribuzione del gas può farlo secondo 2 modalità:

  1. Se non stipula un contratto di fornitura, deve contattare il distributore territorialmente competente;
  2. Se vuole stipulare un accordo di fornitura, deve rivolgersi direttamente ad un venditore di gas e presentare richiesta di allacciamento e atttivazione; si occuperà poi il venditore di inoltrare la richiesta al distributore territorialmente competente.

Ciò che è necessario conoscere per la richiesta sono i seguenti dati:

  • Ubicazione del punto di riconsegna del gas;
  • Anagrafica del cliente finale (nome e cognome, codice fiscale);
  • Potenza complessiva degli apparecchi da installare, da cui dipenderà la scelta del tipo di contatore;
  • Tipologia d’uso del gas: classificazione valida solo per utenze domestiche:
    • cottura;
    • acqua calda;
    • riscaldamento individuale.

I lavori di allacciamento vengono svolti dal distributore territorialmente competente, il quale comunicherà l’importo della spesa a colui che ha effettuato la richiesta di allacciamento.

Il distributore ha 10 giorni lavorativi di tempo per realizzare lavori definiti ‘semplici’ e 60 giorni lavorativi di tempo per realizzare lavori definiti ‘complessi’

Si definiscono lavori semplici quelle opere, avviate su richiesta del cliente, eseguite con un intervento limitato all’allacciamento alla rete principale ed eventualmente all’installazione del contatore.

Per lavori complessi si intendono interventi strutturali (ad esempio modifiche di condotti stradali o all’interno di murature).

Offerta

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La liberalizzazione del mercato del gas naturale (la massima parte del Gas Naturale è composto dal Gas Metano) è avvenuta dal 1 gennaio 2003.

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Le letture periodiche del consumo di gas si differenzia a seconda dei consumi annuali:

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Acquista il gas all’ingrosso e si occupa della vendita al cliente finale. Affinché il gas possa giungere al consumatore finale, è necessario il trasportare tramite reti di distribuzione (a livello nazionale, regionale e locale). Il venditore deve quindi anche sostenere le spese di trasporto, da corrispondere al gestore delle reti. Questa spesa (tariffa) è fissata dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)

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I clienti finali, in base alle condizioni economiche di fornitura, pagano le componenti relative a:

1 – COMMERCIALIZZAZIONE ALL’INGROSSO: ovvero il costo per l’acquisto della “materia prima” gas; incide per circa il 40% del totale della bolletta del gas al netto delle imposte e varia in base alle quotazioni di mercato degli idrocarburi (aggiornamento trimestrale da parte dell’Autorità per l’energia);

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3 – SERVIZI DI TRASPORTO E STOCCAGGIO: comprendono i costi delle reti di trasporto e i costi sostenuti per assicurare la movimentazione del gas e compensare le perdite di rete. Costituisce circa il 5% della bolletta gas. I costi di stoccaggio (circa l’1,5% della bolletta) rappresentano i costi per il servizio di “immagazzinamento” del gas, conservato in appositi depositi sotterranei da dove viene poi prelevato per soddisfare le richieste del mercato nei diversi momenti o per far fronte ad eventuali emergenze.

4 – DISTRIBUZIONE E RELATIVA COMMERCIALIZZAZIONE: comprende gli oneri di istallazione e manutenzione dei contatori, la copertura dei costi delle reti e dei sistemi di misura e fatturazione (eventuali conguagli), il sostegno per misure ed interventi per il risparmio energetico, lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
La tariffa di distribuzione rappresenta circa il 14,5% della bolletta gas ed è ripartita in una Quota Fissa ed una Quota Variabile. La quota fissa varia in base all’area geografica, la quota variabile varia in funzione della quantità di gas consumata, ed è differenziata per scaglioni di consumo.

5 – ONERI AGGIUNTIVI E IMPOSTE: destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema gas e viene pagata da tutti i clienti finali.
Le imposte comprendono l’accisa (sulla base di 4 scaglioni di consumo e due macro zone Centro Nord e Centro Sud), l’addizionale regionale e l’IVA calcolata sulla somma di tutte le voci della bolletta, (al 10% per i primi 480 mc consumati, al 20% su tutti gli altri). Costituiscono circa il 39% della bolletta.

L’imposizione fiscale è così suddivisa:

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Imposta di consumo (accisa) – Usi civili
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Mezzogiorno (D.P.R. n. 218/1978)

1° – fino a 120 0,044 0,038
2° – da 121 a 480 0,175 0,135
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Addizionale regionale

L’addizionale regionale varia da regione a regione. L’importo varia anche in questo caso in base al consumo, ma le variazioni consistenti sono da regione a regione: quelle a statuto speciale, ad esempio, hanno eliminato del tutto l’addizionale, mentre la maggior parte delle regioni a statuto ordinario ancora la applicano.

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Tipologia d’uso IVA %
Uso domestico – Fino a 480 mc annui Relativo al fabbisogno di strutture residenziali/abitative a carattere familiare o collettivo (caserma, scuola, asilo, casa di riposo, convento, orfanotrofio, brefotrofio, carcere mandamentale, condominio). Vedi circolare del Ministero delle Finanze n. 82/E del 7/4/99. 10
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  1. i clienti finali di gas metano diversi dai clienti domestici o condominiali domestici;
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L’assicurazione è stipulata dal CIG (Comitato Italiano Gas) per conto dei clienti finali.

Dal 1/1/2014 la copertura assicurativa è stata estesa anche alle utenze relative ad attività di servizio pubblico (ospedali, case di cura e di riposo, carceri e scuole).

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La disdetta non deve essere fatta del cliente (utente/consumatore); sarà la nuova società ad occuparsene, inoltrando al precedente fornitore la richiesta di disdetta e rendendo più semplici le operazioni a carico del consumatore.

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Per i clienti domestici il termine max di preavviso (che è stabilito contrattualmente) al precedente fornitore è 1 mese, se si tratta della prima volta che si passa al libero mercato; altrimenti il tempo max di preavviso risulta pari a 3 mesi (se si vuole cambiare nuovamente fornitore all’interno del libero mercato).

Il calcolo del preavviso comincia a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il venditore ha ricevuto la richiesta di recesso.

Esempio:

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COSA È

L’allacciamento consiste nel collegare l’impianto del consumatore finale alla rete locale di distribuzione del gas. Tale attività viene svolta dal distributore.

Per effettuare l’allacciamento alla rete del gas è necessario presentare richiesta al distributore territorialmente competente.

COME SI RICHIEDE 

Il cliente che volesse effettuare l’allacciamento alla rete di distribuzione del gas può farlo secondo 2 modalità:

  1. Se non stipula un contratto di fornitura, deve contattare il distributore territorialmente competente;
  2. Se vuole stipulare un accordo di fornitura, deve rivolgersi direttamente ad un venditore di gas e presentare richiesta di allacciamento e atttivazione; si occuperà poi il venditore di inoltrare la richiesta al distributore territorialmente competente.

Ciò che è necessario conoscere per la richiesta sono i seguenti dati:

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    • cottura;
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I lavori di allacciamento vengono svolti dal distributore territorialmente competente, il quale comunicherà l’importo della spesa a colui che ha effettuato la richiesta di allacciamento.

Il distributore ha 10 giorni lavorativi di tempo per realizzare lavori definiti ‘semplici’ e 60 giorni lavorativi di tempo per realizzare lavori definiti ‘complessi’

Si definiscono lavori semplici quelle opere, avviate su richiesta del cliente, eseguite con un intervento limitato all’allacciamento alla rete principale ed eventualmente all’installazione del contatore.

Per lavori complessi si intendono interventi strutturali (ad esempio modifiche di condotti stradali o all’interno di murature).

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