Pompa di Calore a Gas

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    il primo sistema in pompa di calore areotermo a gas naturale

  • Efficienza altissima unendo i vantaggi del gas all'energia rinnovabile dell’aria

    garantendo rendimenti fino al 160%

  • Semplicità di installazione e di gestione

    no a cambio sistema di distribuzione, canna fumaria o aumento taglia del contatore elettrico

  • Incentivabile sia attraverso detrazioni fiscali che conto termico 2.0

    con incentivi in entrami i casi fino al 65%

  • Ideale in caso di ristrutturazioni

    sia per case singole, che condomini o edifici del terziario

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FAQ

Frequently Asked Questions

Tra i principali certamente:

  • gli apparecchi K18 hanno un consumo elettrico pressoché nullo: meno di mezzo kW a fronte degli oltre 5 kW richiesti dalle soluzioni elettriche di pari potenza termica;
  • gli apparecchi K18 mantengono buone prestazioni anche a temperature dell’aria molto rigide così da non richiedere alcuna resistenza elettrica integrativa con conseguenti risparmi nei consumi di energia;
  • gli apparecchi K18 sono esenti dalla normativa F-Gas in quanto usano refrigeranti naturali non oggetto di restrizioni e obblighi di dichiarazione né di manutenzioni specializzate.

Assolutamente sì, proprio come una caldaia. Non richiedono alcun altro accorgimento particolare.

No, salvo quando previsto per legge (nel caso di nuovi edifici o ristrutturazione).

Gli apparecchi K18 non necessitano di nessuno dei due.

È opportuno che l‘unità venga posizionata il più possibile in prossimità dell’edificio, per evitare le dispersioni termiche delle tubazioni di collegamento con l’impianto termico interno. Dovrà inoltre essere installata ad almeno 30 cm di distanza dalla parete, in una zona con una adeguata circolazione naturale dell’aria, per consentire l’afflusso e l’evacuazione dell’aria da parte del ventilatore dell’unità e per evitare fenomeni di riverbero sonoro, potenzialmente fastidiosi.

Lo scarico fumi delle tipologie da esterno di questi apparecchi può avvenire a parete (come previsto dal Decreto 102/2014), ma può anche essere agevolmente convogliato oltre il colmo del tetto perché la prevalenza residua consente di allungare i condotti di alcune decine di metri, nel caso le norme locali lo impongano. Per le versioni ibride, i due distinti condotti di scarico fumi vanno comunque convogliati separatamente.

Le versioni da interno sono di tipo B per la parte pompa di calore ad assorbimento, mentre sono di tipo C per l’eventuale parte caldaia (solo modelli Hybrigas). Ciò significa che lo scarico fumi della parte pompa di calore ad assorbimento (sia per Simplygas, sia per Hybrigas) va convogliato all’esterno del locale di installazione secondo le applicabili norme locali, mentre deve essere garantito un regolare afflusso di aria comburente al bruciatore della pompa di calore attraverso un’adeguata apertura di ventilazione in una parete del locale di installazione. Per la parte caldaia, gli apparecchi Hybrigas da interno sono dotati di una connessione per condotto coassiale, indipendente dalla parte pompa di calore.

  1. Vanno canalizzate sia l’adduzione aria alla batteria di scambio termico, sia lo scarico del ventilatore; gli apparecchi K18 nella versione per installazione interna sono allo scopo forniti con flange di attacco per facilitare tali canalizzazioni (rispettivamente sul retro e sul fronte);
  2. Va canalizzato all’esterno lo scarico della valvola di sicurezza (si veda il libretto di ciascun apparecchio);
  3. La temperatura all’interno del locale di installazione non deve scendere mai sotto lo zero;
  4. vanno convogliati all’esterno i condotti di scarico fumi (vedere domanda precedente).

Le prestazioni delle pompe di calore sono dipendenti dalla temperatura di mandata dell’acqua prevista. E’ quindi suggerito operare con una temperatura di progetto relativamente alta solo nei periodi più freddi (ad esempio 55/60°C di mandata con -5°C di aria esterna), riducendo poi la temperatura di mandata quando le temperature esterne sono più miti (ad esempio 45/55°C con temperatura esterna sopra lo zero). Questa funzione (definita come funzionamento in curva climatica) consente sensibili ottimizzazioni dell’efficienza stagionale e può essere attivata direttamente sull’elettronica di bordo senza l’ausilio di altri accessori o componenti d’impianto.

Questo è il principale punto distintivo tra i differenti modelli della famiglia K18.

  1. Per le versioni EVO: viene prodotta indirettamente attraverso l’alimentazione di un serpentino annegato in un apposito bollitore di accumulo dell’acqua calda sanitaria. Il volume del bollitore va scelto in relazione alla richiesta di acqua calda sanitaria da parte dell’utenza servita (numero di bagni, numero di occupanti dell’edificio, abitudini d’uso…): normalmente sono necessari dai 200 ai 300 litri di accumulo. É particolarmente importante il dimensionamento del serpentino, che deve avere una superficie di scambio idonea considerando che nelle versioni EVO è la pompa di calore (con le relative limitazioni alla temperatura massima di mandata) a riscaldare l’accumulo; questo avviene interamente per la versione K18 Simplygas EVO ed almeno in parte anche per la versione K18 Hybrigas EVO. Tipicamente, la superficie di scambio dovrebbe essere almeno di 3 mq per bollitori da 200 litri e di 4 mq per bollitori da 300 litri;
  2. Per la versione EASY: anche in questo caso la produzione di ACS avviene indirettamente attraverso un bollitore ad accumulo. A differenza della versione EVO, però, il serpentino del bollitore è alimentato esclusivamente dalla caldaia dell’apparecchio K18 Hybrigas EASY; pertanto, il dimensionamento sia del volume del bollitore sia della superficie di scambio del serpentino possono essere meno generosi, perché da un lato si possono avere a disposizione temperature di mandata più alte e dall’altro la ricarica può essere più rapida;
  3. Per la versione READY: l’acqua calda sanitaria viene prodotta in modalità istantanea (senza accumulo) dalla parte caldaia dell’apparecchio K18 Hybrigas READY.

La pompa di calore K18 può erogare acqua calda fino a 70 °C (con temperatura di ritorno non superiore a 60 °C). Con tali temperature è possibile eseguire cicli periodici di disinfezione termica del bollitore, gestiti dal Controllore di Sistema, in grado di scongiurare la proliferazione del batterio della legionella. In ogni caso possono essere utilizzati anche altri sistemi di disinfezione di tipo non termico (più efficaci e meno energivori), quali il trattamento con raggi UV, utilizzo di micro filtri, trattamento con biossido di cloro o perossido di idrogeno.

L’inserimento di K18 in un impianto per il solo riscaldamento richiede solo un consenso al funzionamento (tramite ad esempio un termostato ambiente o un cronotermostato, anche già esistente), come oggi avviene semplicemente per una caldaia tradizionale. Se si desidera un controllo più accurato, esteso anche all’impianto, è possibile gestire i circolatori di zona e una valvola miscelatrice attraverso il Controllore di Sistema (accessorio disponibile a listino). Se si prevede anche la produzione di acqua calda sanitaria attraverso accumulo (non istantanea, versioni EVO e EASY), sono disponibili bollitori con serpentini maggiorati e la valvola a 3 vie dedicata alla commutazione riscaldamento/ACS.

Sì, le unità K18 sono equipaggiate con propri circolatori modulanti ad alta efficienza, di norma sufficienti per garantire un’adeguata circolazione d’acqua in un’installazione ordinaria; l’eventuale necessità di un circolatore di rilancio deve comunque essere valutata in base alla tipologia di impianto di distribuzione. La sola versione Simplygas è disponibile a richiesta anche senza circolatore a bordo (K18 Simplygas C0); in tal caso, è opportuno e necessario che il circolatore del circuito primario sia controllato da parte dell’unità K18 attraverso gli appositi collegamenti sulla morsettiera dell’unità, per garantire sempre un funzionamento coerente tra la pompa di calore ed il circolatore (tra l’altro, in questo modo si potrà gestire anche la funzione antigelo attiva, che prevede l’avvio del circolatore in caso di rischio di congelamento dell’acqua).

No. Tuttavia un vaso inerziale anche di piccola taglia è consigliato perché può contribuire all’efficienza media stagionale complessiva soprattutto quando ci si trova a lavorare in regime di carico ridotto.

Il Controllore di Sistema (disponibile come accessorio) è un regolatore che permette la gestione avanzata dell’impianto e non solo dell’unità K18. E’ in grado di:

  • gestire la produzione di acqua calda sanitaria, nel caso questa avvenga per mezzo di bollitore e valvola a 3 vie dedicata (accessori disponibili a listino);
  • gestire due circuiti secondari (entrambi diretti oppure uno diretto ed uno miscelato) per ottimizzare l’efficienza del sistema. Con l’ausilio dell’optional kit espansione è possibile controllare un terzo circuito (diretto o miscelato);
  • regolare circuiti con diversi parametri e setpoint (ad esempio è possibile regolare due circuiti su diverse curve climatiche);
  • utilizzare l’interfaccia utente (Room Unit principale) fornita di serie come unità ambiente (con prestazioni di regolazione ambiente superiori a quelle di un normale cronotermostato).

E’ infine possibile gestire l’unità K18 anche attraverso sistemi remoti di attivazione dell’impianto di riscaldamento (anche tramite smartphone, tablet, etc.) per mezzo di schede di interfaccia e moduli domotici.

Certamente sì, fermo restando che l’utilizzo del Controllore di Sistema e dell’unità ambiente in esso compresa consentirà di ottenere una migliore efficienza complessiva.

Si, è sempre necessario, in quanto negli impianti nuovi possono essere presenti residui delle lavorazioni di installazione e negli impianti esistenti si possono essere depositate impurità e residui metallici, che potrebbero essere trasportati verso lo scambiatore della pompa di calore, riducendo l’efficacia dello scambio termico con l’acqua dell’impianto. Per la pulizia delle tubazioni, attenersi a quanto riportato nel Libretto di Installazione dell’unità K18.

  • Funzione antigelo senza ausilio di resistenze elettriche anche per climi molto rigidi.
  • Funzione curva climatica con sonda temperatura esterna.
  • Circolatore/i modulante/i ad alta efficienza.
  • Può essere completata con diversi accessori, disponibili a catalogo Robur, quali:

    • Cronotermostato ambiente digitale per la gestione di 3 livelli di temperatura (confort, attenuata, antigelo) e la programmazione su più fasce orarie. Non richiede allacciamento elettrico.
    • Controllore elettronico di sistema per la gestione di K18, di uno o più circuiti secondari e per la produzione di acqua calda sanitaria. Comprende anche una sonda di temperatura ambiente esterna e una unità ambiente principale di controllo.
    • Cavo di collegamento tra K18 e controllore elettronico di sistema.
    • Scheda di espansione per controllore elettronico di sistema (3° circuito).
    • Room unit base da collegare al controllore elettronico di sistema.
    • Bollitore per produzione di acqua calda sanitaria da 150, 200 oppure 300 litri con serpentino maggiorato.
    • Valvola deviatrice a 3 vie per commutazione riscaldamento/acqua calda sanitaria.
    • Sonda di temperatura remota per il rilevamento della temperatura dell’aria esterna.
    • Sonda di temperatura ad immersione per il rilevamento della temperatura dell’acqua in circolo/acqua calda sanitaria.
    • Kit tappetini isolanti.
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  • gli apparecchi K18 hanno un consumo elettrico pressoché nullo: meno di mezzo kW a fronte degli oltre 5 kW richiesti dalle soluzioni elettriche di pari potenza termica;
  • gli apparecchi K18 mantengono buone prestazioni anche a temperature dell’aria molto rigide così da non richiedere alcuna resistenza elettrica integrativa con conseguenti risparmi nei consumi di energia;
  • gli apparecchi K18 sono esenti dalla normativa F-Gas in quanto usano refrigeranti naturali non oggetto di restrizioni e obblighi di dichiarazione né di manutenzioni specializzate.

Assolutamente sì, proprio come una caldaia. Non richiedono alcun altro accorgimento particolare.

No, salvo quando previsto per legge (nel caso di nuovi edifici o ristrutturazione).

Gli apparecchi K18 non necessitano di nessuno dei due.

È opportuno che l‘unità venga posizionata il più possibile in prossimità dell’edificio, per evitare le dispersioni termiche delle tubazioni di collegamento con l’impianto termico interno. Dovrà inoltre essere installata ad almeno 30 cm di distanza dalla parete, in una zona con una adeguata circolazione naturale dell’aria, per consentire l’afflusso e l’evacuazione dell’aria da parte del ventilatore dell’unità e per evitare fenomeni di riverbero sonoro, potenzialmente fastidiosi.

Lo scarico fumi delle tipologie da esterno di questi apparecchi può avvenire a parete (come previsto dal Decreto 102/2014), ma può anche essere agevolmente convogliato oltre il colmo del tetto perché la prevalenza residua consente di allungare i condotti di alcune decine di metri, nel caso le norme locali lo impongano. Per le versioni ibride, i due distinti condotti di scarico fumi vanno comunque convogliati separatamente.

Le versioni da interno sono di tipo B per la parte pompa di calore ad assorbimento, mentre sono di tipo C per l’eventuale parte caldaia (solo modelli Hybrigas). Ciò significa che lo scarico fumi della parte pompa di calore ad assorbimento (sia per Simplygas, sia per Hybrigas) va convogliato all’esterno del locale di installazione secondo le applicabili norme locali, mentre deve essere garantito un regolare afflusso di aria comburente al bruciatore della pompa di calore attraverso un’adeguata apertura di ventilazione in una parete del locale di installazione. Per la parte caldaia, gli apparecchi Hybrigas da interno sono dotati di una connessione per condotto coassiale, indipendente dalla parte pompa di calore.

  1. Vanno canalizzate sia l’adduzione aria alla batteria di scambio termico, sia lo scarico del ventilatore; gli apparecchi K18 nella versione per installazione interna sono allo scopo forniti con flange di attacco per facilitare tali canalizzazioni (rispettivamente sul retro e sul fronte);
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  3. La temperatura all’interno del locale di installazione non deve scendere mai sotto lo zero;
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Le prestazioni delle pompe di calore sono dipendenti dalla temperatura di mandata dell’acqua prevista. E’ quindi suggerito operare con una temperatura di progetto relativamente alta solo nei periodi più freddi (ad esempio 55/60°C di mandata con -5°C di aria esterna), riducendo poi la temperatura di mandata quando le temperature esterne sono più miti (ad esempio 45/55°C con temperatura esterna sopra lo zero). Questa funzione (definita come funzionamento in curva climatica) consente sensibili ottimizzazioni dell’efficienza stagionale e può essere attivata direttamente sull’elettronica di bordo senza l’ausilio di altri accessori o componenti d’impianto.

Questo è il principale punto distintivo tra i differenti modelli della famiglia K18.

  1. Per le versioni EVO: viene prodotta indirettamente attraverso l’alimentazione di un serpentino annegato in un apposito bollitore di accumulo dell’acqua calda sanitaria. Il volume del bollitore va scelto in relazione alla richiesta di acqua calda sanitaria da parte dell’utenza servita (numero di bagni, numero di occupanti dell’edificio, abitudini d’uso…): normalmente sono necessari dai 200 ai 300 litri di accumulo. É particolarmente importante il dimensionamento del serpentino, che deve avere una superficie di scambio idonea considerando che nelle versioni EVO è la pompa di calore (con le relative limitazioni alla temperatura massima di mandata) a riscaldare l’accumulo; questo avviene interamente per la versione K18 Simplygas EVO ed almeno in parte anche per la versione K18 Hybrigas EVO. Tipicamente, la superficie di scambio dovrebbe essere almeno di 3 mq per bollitori da 200 litri e di 4 mq per bollitori da 300 litri;
  2. Per la versione EASY: anche in questo caso la produzione di ACS avviene indirettamente attraverso un bollitore ad accumulo. A differenza della versione EVO, però, il serpentino del bollitore è alimentato esclusivamente dalla caldaia dell’apparecchio K18 Hybrigas EASY; pertanto, il dimensionamento sia del volume del bollitore sia della superficie di scambio del serpentino possono essere meno generosi, perché da un lato si possono avere a disposizione temperature di mandata più alte e dall’altro la ricarica può essere più rapida;
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La pompa di calore K18 può erogare acqua calda fino a 70 °C (con temperatura di ritorno non superiore a 60 °C). Con tali temperature è possibile eseguire cicli periodici di disinfezione termica del bollitore, gestiti dal Controllore di Sistema, in grado di scongiurare la proliferazione del batterio della legionella. In ogni caso possono essere utilizzati anche altri sistemi di disinfezione di tipo non termico (più efficaci e meno energivori), quali il trattamento con raggi UV, utilizzo di micro filtri, trattamento con biossido di cloro o perossido di idrogeno.

L’inserimento di K18 in un impianto per il solo riscaldamento richiede solo un consenso al funzionamento (tramite ad esempio un termostato ambiente o un cronotermostato, anche già esistente), come oggi avviene semplicemente per una caldaia tradizionale. Se si desidera un controllo più accurato, esteso anche all’impianto, è possibile gestire i circolatori di zona e una valvola miscelatrice attraverso il Controllore di Sistema (accessorio disponibile a listino). Se si prevede anche la produzione di acqua calda sanitaria attraverso accumulo (non istantanea, versioni EVO e EASY), sono disponibili bollitori con serpentini maggiorati e la valvola a 3 vie dedicata alla commutazione riscaldamento/ACS.

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Si, è sempre necessario, in quanto negli impianti nuovi possono essere presenti residui delle lavorazioni di installazione e negli impianti esistenti si possono essere depositate impurità e residui metallici, che potrebbero essere trasportati verso lo scambiatore della pompa di calore, riducendo l’efficacia dello scambio termico con l’acqua dell’impianto. Per la pulizia delle tubazioni, attenersi a quanto riportato nel Libretto di Installazione dell’unità K18.

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