Efficienza energetica e energie rinnovabili

Differenza tra efficienza energetica ed energia rinnovabili

Nel settore dell’energia si parla molto spesso di energia rinnovabile ed efficienza energetica, concetti che costituiscono due facce della stessa medaglia e che molto spesso vengono confusi tra di loro.

L’energia rinnovabile è l’energia prodotta attraverso l’utilizzo di fonti che non si esauriscono e rappresentano quindi un’alternativa a quelle fossili, come il petrolio. Gli esempi più tipici sono l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica.

L’efficienza energetica invece non è legata al concetto di produzione, ma piuttosto all’utilizzo dell’energia, che può avvenire in modo più o meno efficiente.

Installando un impianto ad energia rinnovabile un utente risparmia perché l’energia di cui necessita è autoprodotta. Con un intervento di efficienza energetica, l’utente risparmia semplicemente perché consuma meno energia rispetto a prima. Un approccio integrato consente quindi in linea teorica di consumare meno energia grazie all’efficienza. La quota di energia  rimanente potrà essere soddisfatta gratis o quasi grazie all’autoproduzione da fonte rinnovabile.

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Esempio

Un supermercato nostro cliente consumava 78 MWh per l’illuminazione e spendeva circa  14’000 €/anno, per via di un impianto che era costituito da lampade a fluorescenza (255 lampade da 88 W), per 10 h al giorno.

Per soddisfare tale fabbisogno annuale, in questo caso si poteva pensare ad impianto fotovoltaico da 65 kW: esborso per l’impianto: 90’589 € e tempo di ritorno 6,5 anni.

Grazie ad un approccio integrato, si è invece optato per una soluzione combinata efficienza energetica + energia rinnovabile:

Si è pensato infatti prima di sostituire le  lampade a fluorescenza con delle lampade a LED, così da ottenere da una parte il 20% di illuminazione in più e dall’altra il 68% di consumi in meno (25 MWh),  soddisfabili questa volta con un impianto fotovoltaico molto più piccolo, ovvero di 20 kW.

Risultato in questo caso: esborso totale (LED + Fotovoltaico): 57’165 Euro, tempo di ritorno pari a 4 ann. In conclusione:

  1. L’investimento iniziale è diminuito del 40% e il tempo di ritorno è passato da 6.5 anni a 4: con la possibilità di accedere a finanziamenti chirografari (ovvero senza garanzie reali) che la banche tipicamente concedono per interventi che si ripagano in 5 anni;
  2. Luce più confortevole per clienti e dipendenti;
  3. Inferiori costi di progettazione, pratiche burocratiche e manutenzione sia per il FV che per il LED;
  4. Maggiore stabilità finanziaria legata alle bollette, in quanto verrà meno la dipendenza dei mercati.

L’importante quindi è progettare sui reali fabbisogni dell’utente e cercare sempre di ottimizzare l’esborso economico e il ritorno dell’investimento.

E questo è possibile solo a fronte di un’ottima conoscenza delle tante soluzioni tecnologiche che il mercato offre e non focalizzandosi solo su una soluzione o peggio ancora su una sola marca.

Con questo tipo di approccio è anche possibile ricorrere a dei finanziatori esterni (banche, ESCo o fondi di investimento) ben disponibili a finanziare l’intervento ripagandosi con parte dei risparmi ottenuti.

Con il vantaggio che un utente si potrà godere un impianto nuovo ed un risparmio in bolletta senza aver di fatto sborsato un euro.

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