Bolletta gas

Bolletta Gas: Scopri tutte le novità per il 2019

La tua spesa per il gas è eccessiva? Vorresti cambiare il tuo fornitore energetico ma non sai come fare? Hai confrontato il tuo piano con altre tariffe presenti sul mercato ma non sai scegliere l’offerta adatta a te?

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Mercato libero del gas naturale

La liberalizzazione del mercato del gas naturale (la massima parte del Gas Naturale è composto dal Gas Metano) è avvenuta dal 1 gennaio 2003.

Oggi tutti possono scegliere a proprio piacimento il fornitore di gas metano pur rimanendo allacciati alla rete di distribuzione locale ed il passaggio ad altro fornitore è gratuito.

Il decreto 164/2000 ha previsto la separazione tra attività di acquisto/vendita e distribuzione/trasporto affidando ciascuna attività ad un’azienda diversa. La gestione, la manutenzione della rete, i nuovi allacciamenti e il servizio di pronto intervento rimarrà appannaggio del distributore locale. Il consumatore rimarrà allacciato alla rete del distributore locale, ma potrà scegliere se acquistare il gas metano da una società di vendita diversa.

Composizione bolletta gas per clienti domestici

I clienti finali, in base alle condizioni economiche di fornitura, pagano le componenti relative a:

1 – COMMERCIALIZZAZIONE ALL’INGROSSO: ovvero il costo per l’acquisto della “materia prima” gas; incide per circa il 40% del totale della bolletta del gas al netto delle imposte e varia in base alle quotazioni di mercato degli idrocarburi (aggiornamento trimestrale da parte dell’Autorità per l’energia);

2 – COMMERCIALIZZAZIONE DELLA VENDITA AL DETTAGLIO: comprende i costi per i servizi di commercializzazione e vendita: la gestione commerciale, i servizi al cliente, etc. Rappresenta circa il 4,5% della bolletta ed è costituita da una quota fissa e da una quota variabile legato ai consumi del cliente finale.

3 – SERVIZI DI TRASPORTO E STOCCAGGIO: comprendono i costi delle reti di trasporto e i costi sostenuti per assicurare la movimentazione del gas e compensare le perdite di rete. Costituisce circa il 5% della bolletta gas. I costi di stoccaggio (circa l’1,5% della bolletta) rappresentano i costi per il servizio di “immagazzinamento” del gas, conservato in appositi depositi sotterranei da dove viene poi prelevato per soddisfare le richieste del mercato nei diversi momenti o per far fronte ad eventuali emergenze.

4 – DISTRIBUZIONE E RELATIVA COMMERCIALIZZAZIONE: comprende gli oneri di istallazione e manutenzione dei contatori, la copertura dei costi delle reti e dei sistemi di misura e fatturazione (eventuali conguagli), il sostegno per misure ed interventi per il risparmio energetico, lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
La tariffa di distribuzione rappresenta circa il 14,5% della bolletta gas ed è ripartita in una Quota Fissa ed una Quota Variabile. La quota fissa varia in base all’area geografica, la quota variabile varia in funzione della quantità di gas consumata, ed è differenziata per scaglioni di consumo.

5 – ONERI AGGIUNTIVI E IMPOSTE: destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema gas e viene pagata da tutti i clienti finali.
Le imposte comprendono l’accisa (sulla base di 4 scaglioni di consumo e due macro zone Centro Nord e Centro Sud), l’addizionale regionale e l’IVA calcolata sulla somma di tutte le voci della bolletta, (al 10% per i primi 480 mc consumati, al 20% su tutti gli altri). Costituiscono circa il 39% della bolletta.

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Gas naturale: imposte in bolletta

L’imposizione fiscale è così suddivisa:

  • Imposta di consumo (accisa), diversificata per scaglioni di consumo, localizzazione geografica e tipologia di impiego;
  • Addizionale regionale;
  • imposta sul valore aggiunto (IVA), applicata sull’importo complessivo della fattura (al lordo dell’imposta di consumo e dell’addizionale regionale).
Imposta di consumo (accisa) – Usi civili
Consumi [mc/annui] Aliquota [€/mc]

Centro-Nord

Aliquota [€/mc]

Mezzogiorno (D.P.R. n. 218/1978)

1° – fino a 120 0,044 0,038
2° – da 121 a 480 0,175 0,135
3° – da 481 a 1.560 0,170 0,120
4° – oltre 1.560 0,186 0,150

Addizionale regionale

L’addizionale regionale varia da regione a regione. L’importo varia anche in questo caso in base al consumo, ma le variazioni consistenti sono da regione a regione: quelle a statuto speciale, ad esempio, hanno eliminato del tutto l’addizionale, mentre la maggior parte delle regioni a statuto ordinario ancora la applicano.

Iva sui consumi di gas

Tipologia d’uso IVA %
Uso domestico – Fino a 480 mc annui Relativo al fabbisogno di strutture residenziali/abitative a carattere familiare o collettivo (caserma, scuola, asilo, casa di riposo, convento, orfanotrofio, brefotrofio, carcere mandamentale, condominio). Vedi circolare del Ministero delle Finanze n. 82/E del 7/4/99. 10
Uso domestico – Oltre 480 mc annui 22

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